martedì 5 luglio 2011

L'Amore b@mbino


Quando diventa adulto comincia ad intravedere la vecchiaia e non sa come affrontarla. Dovrebbe essere un bambino e mantenere lo stupore e il candore, godere delle coccole e delle carezze, ridere degli scherzi e delle facce buffe, trovare sempre nuovi nomignoli. Non dovrebbe mai smettere di parlare quella lingua fatta di parole evocative, di versi, di suoni, di strane assonanze. L’amore deve aspettare i pacchi dei doni e non desiderare di aprirli per non smettere di immaginare il contenuto, giocare con i nastri e le coccarde prima ancora che con il nuovo giocattolo. Non deve conoscere il senso del tempo. Quando impara cosa vuol dire “dopo”, ha già perso il “prima” e non riesce più ad essere felice del momento presente. L’amore deve correre, saltare, nascondersi ed inseguire. Quando rimane seduto ad aspettare è ormai un vecchio stanco, divenuto scorbutico e scostante, che teorizza dell’”io” e di tutto ciò che avrebbe potuto essere. Da vecchio avrà capito cosa significa essere in ritardo, dire una parola di troppo, trovare compagni non disposti a fare lo stesso gioco. Avrà capito il significato delle parole “potere”, “ricchezza”, “povertà”, “lavoro”, “dovere”, “regola”, “colpa”, “peccato”, “punizione”, “Dio”.
Quelle parole serviranno solo a comporre il significato della parola “morte”.
L’amore deve rimanere un bambino per dialogare con gli altri bambini, compagni, figli, fratelli, genitori. Deve vedere i vecchi come bambini più saggi e immaginare che il mondo sia fatto di cose più piccole. Un amore, proprio come insegnano ai bambini, non rimane mai da solo.
Quando si sentirà abbandonato, quell’amore smetterà di essere dolce, romantico, istintivo, scanzonato e potrà solo scegliere tra diventare vecchio o finire.
Quell’amore, se rimarrà un bambino, non saprà fare nulla, se non amare.

Dal web


splendida canzone... mai ascoltata prima =D




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