Per Emily, dovunque si trovi
Che sogno che ho fatto
Chiusa nell’organza
Vestita con le crinoline
Di tessuto borgogna fumè
Più soffice della pioggia
Ho vagato senza meta giù per strade deserte
Dietro le insegne dei negozi
Ho sentito le campane della cattedrale
Risuonare nei viali
Mentre io le percorrevo
E quando sei corsa verso di me
Le tue guance fresche come la notte
Abbiamo camminato su prati coperti di brina
Di ginepro e lampone
Ho sentito la tua mano
E quando mi sono svegliato
E ti ho sentito calda e vicina
Ho baciato i tuoi capelli di miele
Con le mie lacrime di gratitudine
Oh, ti amo ragazza
Oh, ti amo
Conversazione ciondolante
E’ una natura morta, dipinta ad acquerello
un pomeriggio sul tardi
col sole che attraversa le tende
e le ombre lavano la stanza
Noi sediamo e beviamo il nostro caffé
adagiati nell’indifferenza
come conchiglie sulla spiaggia
sentiamo l’oceano che ruggisce
in una sterile conversazione ciondolante
e questi punti di vista superficiali
costituiscono i confini delle nostre vite.
Così tu leggi la tua Emily Dickinson,
E io il mio Robert Frost,
e marchiamo il nostro posto con dei segnalibri
che misurano le nostre perdite
come una poesia di scarso valore letterario
siamo versi dal ritmo incerto,
distici che non fanno bene la rima
un tempo sincopato
persi in una sterile conversazione ciondolante
e questi punti di vista superficiali
costituiscono i confini delle nostre vite.
Sappiamo parlare di cose molto importanti
con parole pesanti
“Può l’analisi essere proficua?”
“E’ davvero morto il teatro?”
e mentre la stanza pian piano svanisce
io riesco solo a baciare la tua ombra
non riesco a sentire la tua mano
sei un’estranea ormai
persi in una sterile conversazione ciondolante
nei punti di vista superficiali
i confini delle nostre vite
Un uccelletto
Proprio ho sperato che volasse via,
e non cantasse sempre davanti a casa mia;
gli ho battuto le mani dal limitare
quando non l’ho potuto più sopportare.
Mio in parte il torto dev’essere stato.
L’uccelletto non era stonato.
E qualcosa non va, qualcosa manca
in chi vuol far tacere uno che canta.
Robert Frost
NON sei degna dell'Aurora di cui parla Lei... xchè col tuo orgoglio bieco e sciocco,
ancora vuoi far tacere un semplice Uccelletto che Ama =) , riamato oppure no.
la Poesia non è x tutti, ma tutti possono cmq gradirla, proprio come te, P.
credi di capire e sentire.........in fondo all'anima... ma così non è, ora ne sono sicura
ti "manca qualcosa"..... xchè non sai + far cantare la tua di anima.
peccato: non l'ho trovata coloratissima, ma di certo singolare e profonda.
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